venerdì 15 aprile 2011
Ci risiamo!
Il nostro ministro dell’Ambiente e della “Tutela del Territorio e del Mare”, Stefania Prestigiacomo, ha dato l’OK per la ricerca di petrolio al largo del Gargano, esattamente nello specchio di mare compreso tra la zona di Lesina e le Tremiti, a 12 km da queste e a 11 dal Lago di Lesina.
L’azienda interessata e non curante del danno che potrebbe arrecare all’ambiente e all’economia garganica è la multinazionale irlandese Petroceltic Elsa.
Il WWF ha denunciato che solo la fase di esplorazione, per le tecniche utilizzate, potrebbe creare una diminuzione significativa del pescato su un’area molto vasta comprendente sia le coste garganiche sia la zona circostante le Tremiti.
Altri aspetti negativi di questo progetto sono legati all’estrazione petrolifera in sé, infatti, oltre a le attività inquinanti associate a perforazione, estrazione e trasporto del petrolio, c’è la produzione di fluidi e fanghi perforanti, caratterizzati da un difficile smaltimento e contenenti tracce di cadmio, cromo, bario, arsenico, mercurio, piombo, zinco e rame.
Inoltre le Tremiti sono conosciute come perle di flora e fauna marina e terrestre dell’Adriatico e crediamo che il nero del PETROLIO no si addica assolutamente ad una perla.
UNIAMOCI NEL DIRE A GRAN VOCE:
PETROLIO? NO GRAZIE!
firma la petizione online su www.petizionionline.it
Il nostro ministro dell’Ambiente e della “Tutela del Territorio e del Mare”, Stefania Prestigiacomo, ha dato l’OK per la ricerca di petrolio al largo del Gargano, esattamente nello specchio di mare compreso tra la zona di Lesina e le Tremiti, a 12 km da queste e a 11 dal Lago di Lesina.
L’azienda interessata e non curante del danno che potrebbe arrecare all’ambiente e all’economia garganica è la multinazionale irlandese Petroceltic Elsa.
Il WWF ha denunciato che solo la fase di esplorazione, per le tecniche utilizzate, potrebbe creare una diminuzione significativa del pescato su un’area molto vasta comprendente sia le coste garganiche sia la zona circostante le Tremiti.
Altri aspetti negativi di questo progetto sono legati all’estrazione petrolifera in sé, infatti, oltre a le attività inquinanti associate a perforazione, estrazione e trasporto del petrolio, c’è la produzione di fluidi e fanghi perforanti, caratterizzati da un difficile smaltimento e contenenti tracce di cadmio, cromo, bario, arsenico, mercurio, piombo, zinco e rame.
Inoltre le Tremiti sono conosciute come perle di flora e fauna marina e terrestre dell’Adriatico e crediamo che il nero del PETROLIO no si addica assolutamente ad una perla.
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