giovedì 26 aprile 2012

On 26.4.12 by FAI Foggia in ,    No comments
Desistere dall'idea di vendere terra pubblica "in quel santuario della natura nel mare Adriatico" che sono le Isole Tremiti, "non importa se già edificabile in base a vecchi piani": è quanto chiedono il presidente regionale della Puglia del Fondo Ambiente Italiano (Fai), Dino Borri, e il capo delegazione del Fai Foggia, Marialuisa D'Ippolito, dopo che ieri è andata deserta l'asta per la vendita di alcuni terreni da destinare alla costruzione di case popolari. "Per quanto urgente e comprensibile possa essere, nella crisi, il loro bisogno di procurarsi risorse finanziarie - scrivono in una nota inviata alle istituzioni - si tratta di una errata soluzione a un problema. Il presente e il futuro delle Tremiti non possono che incardinarsi, per scelta prima ancora che per vincolo, in quell'ambiente prezioso, finora per fortuna risparmiato dall'abnorme edificazione registratasi altrove. E' invece il volgersi a una innovatrice economia sostenibile e ecologica, a una piattaforma e infrastruttura verde, la chiave dell'accesso di residenti e turisti a uno sviluppo intenso e durevole, qualitativo. Una crescita quantitativa allontanerebbe anziché attrarre risorse umane e finanziarie fondamentali per lo sviluppo". Per il Fondo Ambiente Italiano, vendere terra pubblica "equivale in realtà oggi, in una fase in cui lo sviluppo locale più promettente guarda alle bioregioni e ai loro vantaggi competitivi, a segare il ramo dell'albero su cui si è seduti, a vendere 'gioielli di famiglia'. Si tratterebbe - conclude la nota - di una soluzione sbrigativa e diseducativa, capace di fuorviare altri e in definitiva di recare un grave danno a risorse fondamentali della Puglia e dell'Italia".

fonte | ANSA

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